Stagione 2024 — 2025

Elena la Matta

drammaturgia

Elisabetta Fiorito

regia

Giancarlo Nicoletti

con

Paola Minaccioni

musica dal vivo di Valerio Guaraldi e Claudio Giusti

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11 Dicembre 2024 Napoli | Campania Teatro Festival

16-17 Gennaio 2025 Roma | Teatro Tor Bella Monaca

18 Gennaio 2025 Fiuggi | Teatro Comunale

19 Gennaio 2025 Priverno | Teatro Gigi Proietti

20 Gennaio 2025 Ferrara | Teatro Comunale

21 Gennaio 2025 Lonigo | Teatro Comunale

22 Gennaio 2025 Arzignano | Teatro Mattarello

24 Gennaio 2025 Abano Terme | Teatro Marconi

27 Gennaio 2025 Scandicci | Teatro Aurora

28 Gennaio 2025 Castelfranco Piandiscò | Teatro Comunale

29 Gennaio 2025 San Sepolcro | Teatro Dante

30 Gennaio 2025 Montepulciano | Teatro Poliziano

31 Gennaio 2025 San Marino | Teatro Titano

1 Febbraio 2025 Avezzano | Teatro Orsini Colonna

2 Febbraio 2025 Monterotondo | Teatro Ramarini

dal 5 al 16 Febbraio 2025 Roma | Teatro Sala Umberto

dal 27 Febbraio al 2 Marzo 2025 Milano | Teatro Carcano

3 Marzo 2025 Cesano Boscone | Teatro Cristallo

7 Marzo 2025 Gioia del Colle | Teatro Rossini

8 Marzo 2025 Melendugno | Teatro Nuovo Cinema Paradiso

23 Aprile 2025 Massafra | Teatro Comunale

dal 6 all’11 Maggio 2025 Roma | Teatro Sala Umberto

Musiche – Valerio Guaraldi
Scene – Alessandro Chiti
Costumi – Giulia Pagliarulo
Disegno Luci – Gerardo Buzzanca

Ufficio Stampa — Rocchina Ceglia
Organizzazione — Giancarlo Nicoletti e Cinzia Storari

Una produzione —  Altra Scena & GOLDENART PRODUCTION
con il patrocinio della FONDAZIONE MUSEO DELLA SHOAH

Lo spettacolo

Fra documento storico, emozione e ironia, Paola Minaccioni torna a teatro con
una grande prova d’attrice, vestendo i panni di un’antieroina del Novecento: Elena
Di Porto, la “matta” del ghetto ebraico di Roma. Una storia vera tutta al femminile
che si trasforma in uno spettacolo coinvolgente e di grande impatto emotivo.

Una storia di libertà, di femminismo ante litteram, di ribellione alle ingiustizie, un’eco di quanto accade ancora oggi nei regimi. È quella di Elena Di Porto, nata nel Ghetto di Roma, interpretata da Paola Minaccioni in “Elena, la matta”, in scena nei teatri italiani con la regia di Giancarlo Nicoletti, la drammaturgia di Elisabetta Fiorito, le musiche originali di Valerio Guaraldi, eseguite dallo stesso autore e Claudio Giusti. Lo spettacolo è un emozionante viaggio nell’Italia del Fascismo, delle leggi razziali, della paura, ma anche della speranza e della solidarietà.

La storia vera di Elena Di Porto trae spunto dal libro “Elena, La Matta di Piazza Giudia” di Gaetano Petraglia, edito da La Giuntina, ma anche dalle memorie di
Settimia Spizzichino, unica sopravvissuta al rastrellamento del Ghetto, dai racconti dello storico David Kertzer e dalle testimonianze di Giacomo De Benedetti.

Poverissima, stracciarola, dichiarata pazza dal regime, non lo era affatto. Nata nel 1912 da un’umile famiglia ebraica, Elena era una donna dal carattere singolare e ribelle, profondamente anticonformista. Separata dal marito, indipendente, antifascista convinta e temeraria, poco disposta ad accettare passivamente ogni forma di sopruso, soprattutto nei confronti degli altri Ma anche di una donna complessa che ha continue crisi di rabbia quando vede un’ingiustizia e che per questo viene rinchiusa a Santa Maria della Pietà. Elena passa attraverso la battaglia contro le angherie del regime, la persecuzione razziale, i reiterati ricoveri nell’Ospedale psichiatrico, gli scontri con le squadracce fasciste, il confino in Basilicata, il ritorno a Roma, il vano tentativo di resistenza durante l’occupazione nazista della Capitale fino al rastrellamento del 16 ottobre 1943.

Il tutto in un crescendo di emozioni dove la protagonista racconta in un romanesco addolcito la sua vita e i suoi scatti d’ira che la mettevano nei guai quando non ce la faceva più di subire le angherie e per dirla con le parole sue “je partiva er chicchero”.